L’esame clinico (manovra di Ortolani-Barlow)
L’osservazione della motilità spontanea, la simmetria della lunghezza dei segmenti ossei, la corretta esecuzione della manovra di Ortolani Barlow, rappresentano, in mani esperte, un primo elemento di notevole importanza per il giudizio sulla normalità o meno dell’articolazione dell’anca.
La valutazione avviene senza dolore o particolari fastidi per il bambino e dura qualche secondo.
La manovra tuttavia consente di rilevare solo le forme più gravi di displasia-lussazione articolare e non permette di evidenziare forme intermedie di patologia.
L’esame ecografico è estremamente più specifico nel discriminare le forme intermedie e consente la visione sia delle strutture ossee, sia delle cartilagini e dei legamenti che compongono l’articolazione.
L’esame ecografico
La metodica
- Bambino tranquillo
- Ambiente sereno
- Genitori motivati e collaboranti
La metodica ecografica è quella messa a punto fin dal 1987 dal Prof. Reinhard Graf che consente la valutazione morfologica, dinamica oltre che la misurazione precisa dei valori angolari.
Ciò consente la classificazione dei vari tipi di anca entro categorie, alcune delle quali considerate normali ed altre patologiche.
Le anche normali vengono licenziate e si eseguiranno solo controlli clinici evolutivi da parte del medico curante.
In base alla stadiazione e all’età del soggetto , per le anche patologiche verranno adottate misure terapeutiche differenti.
Terapia della Displasia Evolutiva dell’Anca neonatale (DEA)
Quanto più precoce la diagnosi e quanto minore il livello di gravità del quadro ecografico e clinico, tanto meno invasiva la terapia.
Nella gran parte dei casi diagnosticati entro il 3° mese di vita, la terapia viene condotta con strumenti molto “soft” che, pur garantendo efficacia e buon contenimento, non rappresentano un fastidio eccessivo per il lattante.
Il principio base della terapia è la divaricazione
Questa viene ottenuta con una struttura a forma di doccia (half pipe) di materiale morbido ed elastico (neoprene) ricoperto da tessuto in cotone che condiziona in modo dinamico la posizione in apertura delle cosce del piccolo paziente consentendo minimi movimenti e garantendo nel contempo il buon posizionamento della testa femorale nell’acetabolo e il rimaneggiamento osteoarticolare.
La durata del periodo di divaricazione dipende dall’età del lattante al momento della diagnosi e dal livello di gravità del quadro ecografico e clinico.
L’applicazione del presidio è semplice e con pochi minuti di istruzione diviene facile da far indossare al bambino.
La tollerabilità è buona e i risultati in termini di risoluzione del quadro sono eccellenti.
Ad un esame ecografico o radiologico eseguito alla fine del percorso terapeutico l’anca displasica acquisisce caratteristiche di completa normalità anatomica.
Dal punto di vista della funzionalità dell’articolazione la terapia della DEA condotta secondo questi criteri raggiunge l’obiettivo di garantire la completa fisiologia evolutiva e dinamica.
Nessuna limitazione quindi per quanto riguarda le future abitudini di vita del bambino e la pratica sportiva.